giovedì 20 ottobre 2011

"Mamma, che lavoro fai?"

"Mamma, ma tu che lavoro fai?"
Mio figlio Gabriele si è presentato da me con questa domanda più che legittima, e confesso che ho dovuto riflettere un attimo prima di rispondere. Alcune professioni sono conosciute e riconosciute da tutti, hanno dinamiche ben precise,  e facile sarebbe stato rispondergli: sono un dottore, un panettiere, un musicista....

Spiegare a un bambino di 7 anni cos'è un COACH è una bella sfida, considerando che a volte anche alcuni adulti, qui in Italia, non hanno neppure mai sentito questa parola.

Ho iniziato a rispondergli (da bravo coach!) facendogli una domanda: "C'è qualcosa che vorresti tanto fare, che ti renderebbe felice?"
E siamo andati avanti per un po', io con le mie domande, lui con le sue risposte, esattamente come avrei fatto con uno dei miei clienti.
Alla fine, quando aveva chiara in mente la sua strategia vincente per suonare la chitarra (questo era il suo obiettivo!), gli ho detto: "Ecco cosa fa mamma: aiuta le persone a capire come realizzare i propri desideri!".

Sicuramente dovremo riparlarne, ho visto in lui molta curiosità, quasi se avesse di fronte... il Genio della lampada di Aladino, e a volte un po' mi sento un po' così, mentre guido le persone verso i propri obiettivi.
Adoro il mio lavoro, e sono arrivata fin qui grazie all'aiuto di molti Coach che ho incontrato negli ultimi 8 anni, e che mi hanno aiutata a focalizzarmi su ciò che per me era davvero importante, e a trovare dentro di me le risposte e le risorse di cui avevo bisogno.

Quando ho iniziato il mio percorso di formazione facendo un master in PNL, infatti, la cosa che più mi ha sorpreso e stimolato è stato comprendere che qualunque possa essere il tuo obiettivo o la sfida che vuoi cogliere, per quanto tu ti senta smarrito e lontano dalla meta, tutte le risorse di cui hai bisogno per raggiungerla sono già in tuo possesso e non hai bisogno di niente di più di ciò che sai già fare: si tratta solo di rimettere un po' di ordine, e iniziare a guardare le cose da nuovi punti di vista. Queste operazioni, a volte, sembrano impossibili, perché spesso da soli non riusciamo a comprendere quali siano le possibilità che non stiamo valutando.

Ecco che l'aiuto di un coach, può rivelarsi prezioso: dall'esterno, senza coinvolgimento emotivo, e con la giusta preparazione, è molto più semplice vedere dove il meccanismo si inceppa, e attraverso semplici domande è possibile guidare la persona esattamente dove vuole, facendole costruire la sua strategia di successo.

La chiave di tutto sono le domande, e un coach è maestro nelle domande: fa le domande che il cliente non è abituato a farsi, così le risposte forniranno elementi nuovi, appartenenti comunque alla persona.
E questo, a mio parere, è meraviglioso!

Tornerò sicuramente su questo argomento, e non solo con mio figlio!
Nel frattempo, se ti ho incuriosito e vuoi approfondire anche da solo l'argomento, puoi leggere un libro molto utile e pratico, che oltre a farti comprendere meglio l'arte del coaching, ti può aiutare a dare...  il meglio di te!
Alla prossima!


Il Meglio di te con il Coaching - LibroBuono

domenica 16 ottobre 2011

Uscire dal letargo

Autunno.
Molti animali si preparano al riposo invernale.
Alcuni, invece, coi primi freddi sentono dentro di sé la misteriosa forza della creatività, quella che porta a generare idee concrete e realizzabili. E sono, finalmente, pronti.
Come se uscissero da un letargo troppo lungo, durato mesi, forse anni.
Un lungo periodo in cui poco riesci a combinare, troppo impegnato come sei nella difficile arte della sopravvivenza.
Tutto rallenta a tal punto da sembrare quasi fermo.
Ma in realtà, fermo non è.
E a un certo punto, quando ormai sei abituato a questo ritmo pressoché statico, ecco che accade qualcosa, e inspiegabilmente, le tue energie si concentrano di nuovo al di fuori, proiettate nel futuro.

Nel progetto.

E anche se ancora sembra tutto confuso, dentro di te senti che il fuoco è ancora acceso, il cuore batte, e pompa, e tutto piano piano si risveglia. E si rimette in moto.
E uscire dalla tana ancora ti spaventa, ma non ti puoi trattenere, e a piccoli passi, esci allo scoperto.

E la vita riprende i ritmi a cui eri abituato.
E hai voglia di ricominciare.

Ti aspettavi tutto questo accadesse a primavera.
A quanto pare ci voleva l'autunno!
 
Bentornati alla vita!
E buon divertimento!